ETICA DEL MODDING E OPEN SOURCE (I)

RBR non è la regola ma l'eccezione. Personalmente non conosco alcun videogame che a distanza di oltre quindici anni dal suo rilascio riesca a vantare una comunità così ampia e un numero di modders tanto alto.

Sono stati i modders a garantire ad RBR una lunga vita. Quando ho comiciato a sviluppare RBRPro, ho dovuto mio malgrado frequentare i canali Discord delle principali comunità che ruotavano intorno al videogame.

Il quadro che ne ricavai fu il seguente: sebbene stesse nascendo un nuovo aggiornamento della fisica, NGP6, RBR sembrava ormai "morto". Questo perchè l'unico vero online disponibile era rbr.onlineracing.cz e questo non rilasciava aggiornamenti da ormai dieci anni. Quasi zero nuovi stage rilasciati... insomma... un quadro non proprio roseo.

Quando RBRPro comparve per molti fu una ventata d'aria fresca. Alcuni però lo fraintesero, forse riponendo nel progetto aspettative troppo elevate che era impossibile soddisfare, almeno nel breve termine.

Quello che volevamo fare era creare un RBR plug-and-play che portasse il simulatore alle masse senza costringere ad impazzire con mille installazioni, configurazioni e plug-in.

Naturalmente, come era da aspettarsi, i primi a puntare il dito contro il mio progetto furoni proprio loro: i modder.

Perchè? perchè RBRPro cambiava totalmente la filosofia da loro adottata tra il 2010 e il 2019. Ma soprattuto perchè temevano che le persone avrebbero definito tutto il pacchetto con il nome "RBRPro" dimenticandosi dei singoli plugin e dei loro autori.

Fummo quindi accusati di voler nascondere la proprietà del plugin ceco, attribuendola a noi stessi, nonchè di non rispettare i "diritti d'autore" dei singoli modder, nonostante facessimo di tutto per renderli sempre chiari ed evidenti.

Ben presto RBRPro divenne da un lato amatissimo, specialmente da chi si approcciava per la prima volta al gioco, dall'altro odiatissimo da "esperti" e modder: i primi perchè non ne riuscivano a comprendere l'utilità i secondi perchè lo consideravano solo plagio e sfruttamento non autorizzato del loro lavoro.

Un giorno ci ritroviamo a leggere un post nel nostro gruppo Facebook, da parte di uno degli autori di numerosi modelli 3d, un tale D.A. il quale scrive (non ricordo le testuali parole ma scrivo il concetto) "se questo progetto ha fini di lucro rimuovete i miei modelli perchè RBR è una comunità open source".

Dopo avergli chiesto cosa intendesse lui con "open source" lui risponde: "è open source perchè ognuno è libero di modificare i file di configurazione... e nessuno chiede donazioni"

Vi lascio immaginare la mia faccia quando ho letto quelle parole. Dunque, per questo modder "open source" = "libertà di modificare i file di configurazione..."

A quanto mi risulta invece open source vuol dire qualcosa di ben diverso, almeno secondo Wikipedia

https://en.wikipedia.org/wiki/Open-source_model

Ma non voglio entrare nel merito di cosa esattamente significhi "open source", perchè è evidente che D.A. non conosce il concetto. Voglio piuttosto parlare delle donazioni, le quali secondo lui sono truffaldine.

In un mondo senza regole e senza legislazione come quello del modding il concetto di etica diventa abbastanza sfumato e soggettivo. Il signor D.A. ha probabilmente giocato tutta la vita su rbr.onlineracing.cz ignorando il fatto che questo sito applica una politica donationware ai creatori di eventi: tutti possono giocare ma chi vuole creare eventi deve donare per farlo.

Tale politica vuol dire che il sito sta chiedendo una donazione, anche se è palese che non è proprietario del 100% dei "diritti d'autore" dei propri contenuti. Il sito è proprietario del plugin online RBRTM e di se stesso, ma non della fisica, delle auto o degli stage.

Allo stesso modo, nessuna delle mod di RBR apparse poteva definirsi autorizzata a chiedere donazioni o quote d'iscrizione, eppure questo è ciò che avveniva: le mod RBR-World e Realrally in italia, sono prosperate per anni grazie al fatto che le quote d'iscrizione (che le si voglia chiamare contributi, tesseramenti o altro) hanno garantito agli sviluppatori di poter lavorare e crescere. Pochi si sono scagliati contro queste mod accusandole di sfruttare il lavoro di altri.

Perchè dunque RBRPro non potrebbe chiedere donazioni e per quale motivo si definisce "open-source" il modello adottato dalla comunità RBR sottointendendo che RBRPro non sarebbe conforme a questo modello?

La risposta non può essere che una, anzi due: ignoranza e paura. Ignoranza di cosa sia il modello open-source e paura che la mod attribuisca a se stessa la paternità dei contenuti.

Tuttavia i nomi degli autori sono ovunque in RBRPro: accanto ad ogni auto, stage, codriver e add-on. La gente non lo sa, non li legge affatto e non se ne interessa ma ciò non è colpa nostra.
La "colpa" è del fatto che alla gente non interessa chi fa cosa. Se tu doni, stai donando per una causa, per un risultato, non perchè ti interessa come sia stato raggiunto o chi l'abbia fatto.

Ma RBR non è l'eccezione soltanto per questo. Lo è anche perchè dietro di se nasconde differenti menti e differenti modi di vedere le cose, spesso non conciliabili tra loro.

Workerbee o Guenter Schlupf o come lo si voglia chiamare, ad esempio, non chiede donazioni. Non le ha mai chieste ed ha sempre affermato di non volerne, eppure le meriterebbe più di altri.

Quando il principale artefice dell'evoluzione di RBR afferma di non voler donazioni, le persone cominciano a ragionare in questo modo: "se lui non le chiede perchè altri devono farlo?" e ti attaccano dicendo "chi sei tu modder della domenica per chiedere donazioni? non hai mica inventato la fisica!" (questa frase mi è stata rivolta innumerevoli volte). Come se un gioco, fosse soltanto la sua fisica....

Workerbee è al tempo stesso la fortuna ed il limite. Io adoro il suo lavoro ma forse se egli oltre ad essere un geniale programmatore fosse anche stato un po' "imprenditore" adesso RBR sarebbe tutt'altro, forse sarebbe davvero l'iRacing del rally...

non lo sapremo forse mai

Passo e chiudo (per ora)






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